Tutto è cominciato da quando Riccardo ha intrapreso lo sport del calcio. Era Settembre, inizia i primi allenamenti, le prime partite: quando tornava a casa anziché essere stanco ma felice, se ne stava lì con la testa sul tavolo della cucina, pallido come un cencio. Spesso non voleva nemmeno mangiare tanto era la stanchezza. Per lui la manifestazione della celiachia è stata subdola: nessun mal di pancia, niente vomito, anche la crescita non andava male… a lui si è presentata con estrema irritabilità, irrequietezza alle stelle è una stanchezza assurda. Fortunatamente il Pediatra gli ha fatto fare tutti gli esami del caso è il risultato ovviamente era la Celiachia Conclamata! Niente esami invasivi, a lui è bastato quello del sangue tanto erano alti i valori. Subito dopo c’è stato il Covid e, complice la chiusura forzata, abbiamo cominciato a sperimentare e a convivere con questa nuova vita. Non è stato facile ma Riccardo ha capito la gravità della sua situazione e si attiene alla dieta scrupolosamente. Ora ha quasi 13 anni e finalmente (dopo ben 4 anni) è rientrato nel valori di normalità. Per ora tamponiamo noi genitori ogni sua esigenza ma non manchiamo di insegnargli a chiedere e soprattutto a non farsi problemi con la gente, anche se non è facile. Non lo sarà soprattutto in adolescenza, quando uscirà da solo con gli amici. Nella nostra zona ( provincia di Bergamo) non ci sono strutture per i giovani, ad esempio: piadineria, kebab, pizza da asporto con tavolino… spesso chi si associa sono ristoranti di un certo tipo e un po’ costosi per i ragazzi .Se ci fosse più formazione nei locali per i giovani e magari più associati Aic sarebbe sicuramente tutto più facile! Grazie e buona vita a tutti! Silvia