Sono mamma di due bimbi celiaci. Michela ora ha 13 anni, ma ha scoperto la celiachia all’età di 2 anni. Presentava una forma silente, anemia, stanchezza, stitichezza e dermatite. Accettare questa diagnosi è stato difficile sopratutto nell’età prescolare. Spesso mi sono sentita impotente e con tanti sensi di colpa, che ancora ho tutt’ora. Poi, dopo quasi sette anni dalla prima gravidanza, è arrivato un piccolo principe a riempire nostre giornate. È un bimbo speciale, gioioso e sorridente. Quando aveva tre anni, approfittando della Settimana della Celiachia organizzata dall’AIC Campania, l’ho sottoposto alle analisi del sangue, straconvinta che stesse bene. Non aveva mai presentato alcun sintomo. Lo avevo sottoposto alle analisi solo per rapporto di familiarità di 1 grado, dal momento che non gli avevo mai fatto un controllo. E invece ho ricevuto la telefonata da parte della presidente che mi ha comunicato di aver riscontrato valori altissimi. Incredula lo ho sottoposto ad altri tre indagini presso tre laboratori diversi. Valori che superavano i 3000. Sono crollata, non avevo la forza di ricominciare. Ma lui, il mio piccolo amore, è stato un grande esempio, subito lo ha accettato, e anche per la sorella è stata una piccola "consolazione". In tutti questi anni AIC è stata il mio punto di riferimento. Ho attinto la conoscenza di cosa fosse la celiachia e, grazie anche ai convegni che spesso organizza, i miei figli non si sentono soli. È un valido strumento per dare voce alle nostre esigenze. AIC è al nostro fianco e combatte la nostra stessa battaglia.